Una passeggiata nel parco di Monza
martedì 09 marzo 2021

Una passeggiata nel parco di Monza

L'aria di primavera ci invita a passeggiare nel parco di Monza, il grande polmone verde della Brianza: non solo un'area di immenso interesse naturalistico, ma anche un luogo di storia e cultura

IN COLLABORAZIONE CON IL BLOG DI MONZA REALE


L'aria di primavera ormai è ovunque, le giornate si allungano, l'aglio orsino è quasi sbocciato: è decisamente ora di fare una passeggiata o una pedalata nel Parco di Monza!

Il grande polmone verde della Brianza non è solo un'area di immenso interesse naturalistico, ma anche un luogo di storia e cultura.


QUANDO NASCE IL PARCO?

L'atto di creazione del Parco risale ai primi anni del XIX secolo, durante il Regno napoleonico. 

Fu proprio Napoleone a decretarne la costituzione, andando a privatizzare un grande lotto di terreno (per un totale di quasi 700 ettari) intorno alla Villa di Monza. Boschi, campi e alcune preesistenze architettoniche furono inglobate all'interno di una cerchia di mura che fecero del nostro monzese il parco recintato allora più grande d'Europa. Lo scopo era quello di creare una riserva di caccia e tenuta agricola modello, adattata agli ideali illuministici di accordo tra natura e opera dell'uomo, ma anche allineata ai modelli di parco romantico che allora tanto erano in voga.

Oltre al Mirabello e al Mirabellino, le dimore costruite nel secolo XVIII dai Durini e divenute celeberrime per le riunioni del circolo di Arcadia presieduto dal Cardinale Angelo Maria, inglobate nel Parco, il governo francese nella figura di Napoleone e del suo vice, il figliastro Eugène de Beauharnais, diede ordine all'architetto Luigi Canonica di progettare ampi viali di raccordo tra le zone della tenuta, che tenessero conto non solo della praticità ma anche dell'aspetto estetico, offrendo ai visitatori scorci prospettici e ampie vedute di particolare suggestione.

Al Canonica e al suo successore Giacomo Tazzini dobbiamo inoltre la progettazione di cascine e mulini all'interno del Parco: qui si applicavano moderne tecniche agricole e di allevamento, senza trascurare il diletto dato dalle costruzioni, spesso realizzate in stile neogotico secondo i dettami della moda contemporanea, che diventavano le tappe quasi obbligate delle cavalcate e delle passeggiate degli ospiti.


5 COSE DA NON PERDERE NEL PARCO DI MONZA...

Tra gli edifici più suggestivi possiamo citare:

1. il mulino Cantone 
progettato da Tazzini, sorge in posizione defilata alle spalle della villa Mirabello, lungo le sponde del Lambro. La struttura versa purtroppo oggi in un precario stato di conservazione, non essendo più utilizzata da tempo; si distingue però per la particolare torretta di stampo medievale, realizzata anche a ricordo di un castelletto, sorto qui probabilmente in epoca viscontea come presidio di difesa della zona.

2. i mulini asciutti 
oggi sede operativa del CREDA, la cascina ospita ancora oggi le macine per la lavorazione della farina, alimentate un tempo dalla roggia che scorre accanto attraverso un sistema di chiuse azionabili a mano. La struttura, progettata da Tazzini, comprende due edifici rettangolari collegati da un porticato; nel cortile oltre ai rustici di rimessaggio, è collocato anche un piccolo edificio: era il forno per la cottura del pane!

3. la cascina Frutteto 
è la casa della Scuola Agraria del Parco di Monza, fondata nel 1902, ente morale dal 1920, assai rinomata per l'alta qualità dei corsi erogati. La struttura, progettata da Canonica e edificata nel 1817 al posto di una più antica cascina, era collocata in perfetta assialità geometrica con un ampio spazio coltivato, detto "frutteto matematico", in cui gli alberi da frutto erano piantumati secondo un preciso schema a raggiera.

4. la collinetta di Vedano 
un piccolo belvedere, che sorge nei pressi della Villa Mirabellino e che era particolarmente gradito alla consorte di Beauharnais, la viceregina Augusta Amalia di Baviera. Costei amava trascorrere le villeggiature presso il villino, che in suo onore era stato ribattezzato "Villa Amalia" e spesso organizzava incontri con gli ospiti nei giardini circostanti. La collinetta fu in seguito adibita alla coltivazione di vite, come ancora oggi è intuibile dalla sua conformazione a terrazzamenti.

5. la fagianaia reale 
fu progettata da Tazzini come allevamento per i fagiani destinati alle battute di caccia reali; nel secolo scorso il suo restauro fu curato dall'architetto Piero Portaluppi e oggi ospita un rinomato ristorante. Nonostante le ridotte dimensioni dell'edificio, l'accesso avviene attraverso un viale alberato aperto su un ampio scorcio prospettico a prato dove oggi sorge la scultura monumentale "Lo Scrittore" di Giancarlo Neri, donata nel 2005 in occasione del bicentenario del Parco di Monza.


   


C'È TANTO DA SCOPRIRE!

Vi abbiamo incuriosito? Naturalmente sul Parco ci sarebbero ancora tante e tante cose da dire, sulle ville Durini, sull'Autodromo, sulle opere d'arte contemporanea... è un luogo tutto da scoprire

Al Parco di Monza è anche dedicata una delle nostre "Visite in Tasca": piccoli itinerari da svolgere in autonomia, con il supporto di una guida che vi darà indicazioni via whatsapp sul vostro percorso, che si svolgerà come una caccia al dettaglio; un modo allegro e divertente per trascorrere qualche ora all'aperto e imparare qualcosa di nuovo sul territorio! 


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