Un Mantegna ritrovato all'Accademia Carrara di Bergamo
I dettagli a volte fanno la differenza. E che differenza! Quella che corre tra un'opera di bottega o una copia antica e un'opera originale di un grande artista...I dettagli a volte fanno la differenza. E che differenza! Quella che corre tra un'opera di bottega o una copia antica e un'opera originale di un grande artista. Stiamo parlando della storia di una scoperta, anzi di una ri-scoperta, quella della Resurrezione di Cristo di Andrea Mantegna, fino a poco tempo fa conservata nei depositi dell'Accademia Carrara di Bergamo.
A questo punto è doveroso un passo indietro.
La Resurrezione viene acquistata da Guglielmo Lochis, nobile collezionista, dalla signora Silva di Milano come opera del grandissimo artista orginario di Padova (Isola di Carturo, oggi denominata Isola Mantegna, e non ne siamo affatto stupiti...). Alla sua morte, parte delle opere della sua ricchissima collezione entrano a fare parte del patrimonio della Carrara: insieme al Mantegna troviamo pezzi strepitosi, come il San Sebastiano di Raffaello, e poi Tiziano, Jacopo Bellini, Carpaccio, Moroni...
Ad un certo punto nelle schede di catalogo l'opera viene descritta come "tutta guasta dai restauri" da Giovanni Morelli, uno dei padri fondatori della storia dell'arte, e anche Cavalcaselle, il geniale studioso di recente celebrato nella mostra su Antonello da Messina a Milano, la cita solo di sfuggita. Da questi primi dubbi in poi la fortuna dell'opera declina irrimediabilmente, viene prima esposta come opera di scuola, poi esclusa dal riallestimento postbellico.
E con un balzo di decine di anni, arriviamo al 2018. Fervono i lavori per la stesura del catalogo scientifico dei dipinti del Trecento e Quattrocento del museo, di cui si sta occupando il conservatore Giovanni Valagussa. I cataloghi sono una cosa seria, per studiosi, veri valorosi, o veri innamorati; decine e decine di schede dettagliatissime con puntuale chilometrica bibliografia. Tra queste schede, anche quella di una bella tavola con una Resurrezione, bella, davvero bella per qualità e originale nella composizione. Scuola di Mantegna. Nella parte inferiore, sotto un arco roccioso, Valagussa nota una piccola crocetta dorata fluttuante nel buio, che non avrebbe ragione alcuna di essere li. Eppure...eppure c'è.
L'unico motivo plausibile: che sia la parte di qualcosa che è stato tagliato via. Il quadro era più grande. Il quadro è stato sezionato in passato, pratica alquanto comune in verità, per motivi ereditari e collezionistici. Valagussa cerca, e poi finalmente trova: la parte inferiore può essere una Discesa al limbo di Mantegna in collezione privata, in cui il Cristo regge un'asta che termina... o meglio terminava... nel punto in cui nella tavola della Carrara c'è la crocetta. L'intuizione è corretta, l'attribuzione anche, confermata da molti altri eminenti studiosi.
La Carrara "guadagna" un Mantegna!
La notizia rimbalza sulla stampa mondiale, l'opera viene restaurata da Delfina Fagnani, poi vola a Londra e a Berlino per essere esposta accanto alla parte mancante e ora è la protagonista di un evento espositivo senza precedenti. Le sale del primo piano del museo sono state riallestite facendo dialogare le opere già presenti con la tavola di Mantegna che è il culmine del percorso di visita, ma l'inizio non è certo da meno: un'esperienza multimediale, immersiva, una sala magica che ci trasporta passo dopo passo nei dettagli del quadro, nei confronti con altre opere, nelle suggestive ipotesi di ricostruzione della collocazione originale, sotto la superficie dipinta grazie alle analisi diagnostiche. In poche parole, una vera MANTEGNA EXPERIENCE.
Vi aspettiamo per viverla insieme!
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La mostra
Dal 35 aprile al 21 luglio 2019
Accademia Carrara
Piazza G. Carrara, 82
24121 – Bergamo