Quattro passi per Citylife...
Il nuovo quartiere Citylife è vivo come non mai ed è diventato spazio vivace e ricco di spunti per vivere qualche ora di relax e imparare a conoscere la città.La prima volta che ho visitato Citylife era una giornata autunnale, uggiosa. Il grattacielo Allianz era ormai costruito ma non ancora terminato e il grattacielo Generali non arrivava forse neanche al decimo piano. Tutta l'area era un cantiere immenso, lo scenario era dominato da gru, altissime, ruspe, camion, operai e a parte il rumore delle macchine, un gran silenzio. Ricordo che la mia impressione fu quella di pensare a termini come "landa desolata", "vuoto cosmico", ma come pensano di finire entro Expo". In effetti, la zona è tuttora in costruzione ed Expo è passata da un bel po'...ma è valsa la pena aspettare più lungo, indubbiamente!
Ora finalmente Citylife è viva come non mai e, come ultimamente ci sta ben abituando Milano, è diventato spazio vivace e ricco di spunti per vivere qualche ora di relax e imparare a conoscere la città.
Il quartiere fieristico nacque agli inizi del Novecento, in occasione della prima grande Expo ("del Sempione", 1906) che fu allestita a Milano. Qui, che allora era periferia della città, furono ospitati i padiglioni dedicati alla tecnologia e all'industria. Dopo l'esperienza internazionale le strutture furono smantellate, in alcuni casi riconvertite e si creò FieraMilanoCity, definitivamente poi soppiantata dal nuovo polo fieristico di Rho Pero. Una storia travagliata, per questi spazi che oggi sembrano finalmente aver trovato la loro identità, fatta di conservazione della memoria, desiderio di stupore, attenzione alla vivibilità e cura dell'aspetto estetico ed artistico.
La grande area pedonale, una delle più estese in Europa e terzo parco pubblico di Milano per ampiezza, ospita ancora uno dei padiglioni di inizio XX secolo, il cosiddetto "Palazzo delle Scintille": oggi ristrutturato e in attesa di nuova destinazione, ma un tempo scenario per esposizioni fieristiche (famose quelle legate ai trasporti) e anche teatro cittadino provvisorio quando la Scala fu inagibile in tempo di guerra. Da qui può partire un percorso fatto di stupore e curiosità...cosa rappresentano quelle stelle sulla pavimentazione? E avvicinandoci alle residenze Hadid, come grandi navi da crociera che irrompono con le loro pure nel tessuto urbano, quelle sculture in mattoni, come un piede o una mano, cosa ci vogliono raccontare?
Sono solo due esempi delle opere facenti parte del progetto "ArtLine Milano": una serie di installazioni permanenti, progettate da giovani artisti italiani e stranieri, che stanno via via arricchendo il parco. Tutte le installazioni sono site-specific, ovvero pensate appositamente per questa collocazione, e hanno lo scopo di incuriosire il visitatore, aiutandolo a spostare l'attenzione dai grandi Giganti, i due grattacieli già terminati e il terzo in costruzione, per soffermarsi anche su dettagli più piccoli ma comunque significativi. Vi siete accorti, ad esempio, che le vedovelle - le tipiche fontanelle di acqua pubblica - hanno per rubinetto creature fantastiche e bizzarre, ognuna originale? Le creazioni dell'artista Serena Vestrucci dimostrano come la cura del dettaglio sia uno dei punti di forza di questo luogo, sicuramente avviato a diventare uno dei più amati della città...ci scommettiamo!