Munari, arte al futuro
al MUST di Vimercate dal 28 gennaio al 30 aprile, a cura di Simona BartolenaProsegue l'attenzione dedicata dal Comune di Vimercate agli artisti che hanno segnato il corso della Storia dell'Arte del Novecento.
Dopo Ligabue, Guttuso, Manzù, Depero, le sale del MUST di Vimercate accolgono le opere di Bruno Munari.
La mostra, a cura di Simona Bartolena, con il contributo scientifico di Luca Zaffarano (progetto Munart.org) e la collaborazione di Armando Fettolini e Ponte43, è stata inaugurata sabato 28 gennaio e resterà aperta fino al 30 aprile nei seguenti orari: mercoledì e giovedì ore 10-13; venerdì, sabato e domenica ore 10-13 e 15-19. Il costo è veramente accessibile: intero € 5, ridotto € 3 (residenti a Vimercate, 15-24 anni), gratuito (under 14 e persone con disabilità).
Sperimentale, leggero, ironico, Bruno Munari è partito dal futurismo per approdare al futuro.
Noto soprattutto come designer e pedagogo, Munari è oggi meno famoso come artista ed è invece questa l'immagine che la mostra del MUST vuole presentare.
Un'esposizione che nasce da prestiti di collezionisti privati a cui si aggiungono le opere concesse dalla Galleria Campari tra cui anche degli inediti.
Un percorso che, attraverso cinquanta opere, racconta i più significativi aspetti dell'incontenibile creatività artistica di Munari.
Seguendo un ordinamento tematico, l'esposizione prende il via omaggiando l'altro Munari, designer e pedagogo, esponendo alcuni oggetti iconici ed esemplificativi del suo stile come gli Occhiali Paraluce di cartone con aletta parasole con cui amava farsi fotografare.
Si prosegue con il Munari scultore, ma non pensate a sculture tradizionali, le sue oscillano tra le "installazioni" come Concavo e convesso e gli origami come le Sculture da viaggio (anche se è senza dubbio riduttivo etichettarli così).
Il mondo artistico di Munari è dominato da un delicato equilibrio tra la sua spiazzante fantasia e la sua concretezza che si esplicita nei suoi quadri astratti, presenti in numerosi esemplari nell'esposizione del Must.
Il rapporto con il futurismo, tra continuità e superamento, è rappresentato dalla presenza di una Macchina Inutile e da significati e alquanto rari esemplari di collage giovanili.
Non mancano le opere che nascono dalle sperimentazioni con la tecnologia, dalla quale Munari fu sempre attratto: Polariscop e Xerografie, ma anche Proiezioni dirette, nate dalla sperimentazione con la luce.
Una mostra per scoprire un artista poliedrico che ancora oggi è capace di stupire e affascinare con la sua opera il visitatore del 2023.
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