
La Chiesa di Santa Maria Maddalena di Camuzzago
L'antica chiesetta racconta vicende degne di un romanzo e custodisce un ciclo pittorico di inizio Cinquecento, attribuito a Bernardino Butinone da Treviglio.Avete presente I Pilastri della Terra, monumentale romanzo di Ken Follett? Il capolavoro dello scrittore britannico narra le vicende di diversi personaggi (reali e non) che, nel corso del XII secolo, ruotano attorno alla costruzione della cattedrale di Kingsbridge, tra aspre lotte interne ai religiosi e soprusi dei signori locali.
Ecco, se conosceste ciò che avvenne nei primi secoli di vita della chiesa di Camuzzago (nel comune di Bellusco), vi sorprenderebbero le numerosissime analogie: la fondazione antichissima, le complesse vicende costruttive, le contese tra i priori per il governo della comunità religiosa e le ruberie perpetrate dai nobili proprietari dei terreni circostanti a danno del monastero, nei suoi periodi di maggiore debolezza.
Un po' di storia...
A Bellusco, verso la metà del XII secolo, i monaci del S. Sepolcro si insediarono lungo il tragitto che portava da Vimercate a Trezzo. Fu così fondato il "monasterium de Cumizago", destinato a dare accoglienza ai pellegrini diretti verso la Terrasanta e ad essere il fulcro di un importante, florido e talvolta conteso cenobio rurale.
A differenza della travagliata Kingsbridge, peró, la chiesa e il convento di S. Maria Maddalena in Camuzzago ottennero nuova vita a partire dal 1478, quando passò sotto la giurisdizione dei Benedettini di San Pietro in Gessate (Milano), che presero il posto dei Canonici del Santo Sepolcro (ordine soppresso pochi anni prima).
La chiesa mantenne la sua impronta romanica, ma gli interni furono impreziositi con la commissione di un importante ciclo di affreschi al pittore Bernardino Butinone di Treviglio, affiancato da collaboratori: nel presbiterio e sul catino absidale vengono rappresentati con vivacità narrativa alcuni episodi della vita della Maddalena (alla quale la chiesa risultava peraltro dedicata almeno dal 1410) e una maestosa scena di Resurrezione, probabilmente l'ultimo lavoro a noi giunto dell'artista trevigliese, che ad inizi Cinquecento e dopo una lunga carriera arriva a strizzare l'occhio alle novità pittoriche leonardesche.
I benedettini profusero peraltro grande impegno nel trasformare il complesso in un fondo agricolo redditizio, facendo fruttare i numerosi terreni donati al monastero nei decenni precedenti.
Dalla soppressione asburgica ai giorni nostri
Camuzzago attraversò indenne il Seicento per giungere ad una svolta nel successivo secolo quando, a seguito soppressione decretata dall'imperatore Giuseppe II d'Austria (1773), la chiesa e gli edifici annessi furono assegnati all'Orfanatrofio dei Martinitt di Milano, retto dai padri Somaschi.
Dopo diversi passaggi di proprietà e con il venir meno delle attività agricole della seconda metà del Novecento, il piccolo borgo rurale venne progressivamente abbandonato, scivolando nella decadenza strutturale fino alla recente trasformazione dell'antico nucleo nel nuovo complesso residenziale "Borgo Camuzzago" (2006-2011).
Intanto, sfogliate la gallery per scoprire particolari e dettagli fotografati in occasione di un progetto di alternanza scuola-lavoro compiuto nel 2016 con gli studenti del Liceo Banfi di Vimercate!
