5 cose da vedere sul Lago di Como
giovedì 01 aprile 2021

5 cose da vedere sul Lago di Como

“Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno…” no ecco, noi oggi vi parliamo dell’altro, il ramo comasco del Lario, luogo ideale per una gita fuoriporta!

IL RAMO OCCIDENTALE

“Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno…” no ecco, noi oggi vi parliamo dell’altro, non il ramo lecchese tanto caro ad Alessandro Manzoni ma il ramo comasco del Lario, luogo ideale per una gita fuoriporta per via delle molteplici attrattive sia naturali che culturali.

Percorrendo idealmente il “ramo lacustre” dalla punta di Bellagio fino a Tremezzo si incontrano luoghi dal fascino incomparabile come le “ville” coi loro incantevoli giardini affacciati sul lago, ci si imbatte in un piccolo isolotto con interessanti architetture e luoghi sospesi tra arte fede e natura come il Sacro Monte di Ossuccio.





1. I GIARDINI DI VILLA MELZI A BELLAGIO

Lungo Lario Manzoni, Bellagio

Bellagio, definita la perla del Lago di Como, è la cittadina situata sulla punta che segna la divisione del lago nei due rami: il lecchese a est e il comasco a ovest. Contraddistinta dai pittoreschi scorci, dalle numerose scalinate scandite dalle vetrine di eleganti boutiques, a noi piace soprattutto per il suo lungolago pedonale punteggiato di aiuole fiorite e per meravigliosi Giardini di Villa Melzi.

Varcato il cancello e pagato un piccolo ticket, si passa attraverso una piccola grotta, corridoio d’ingresso di un vasto parco allestito lungo le sponde del lago e tutt’attorno alla villa neoclassica: ottocentesca residenza estiva di Francesco Melzi d’Eril. Piante esotiche, alberi secolari monumentali, arbusti e aiuole fiorite abitano il giardino da protagonisti, creando scenari variegati e suggestivi. Il ponticello japonais, le statue antiche e le rovine (tra cui quelle del Lazzaretto di Milano e il piedistallo della Colonna Infame), il tempietto vista lago, l’approdo e la Cappella sono solo alcuni degli elementi che arricchiscono il fascino di questo scenografico luogo che ispirò ospiti illustri come Stendhal e Liszt e che è oggi, a ragione, monumento nazionale.


2. ISOLA COMACINA

Via Somalvico, Tremezzina

Arrivati ad Ossuccio lungo la Strada Regina che costeggia il lago, non passa inosservato un campanile di gusto architettonico romanico, spesso riprodotto dalle cartoline lariane: è la torre campanaria della chiesa di Santa Maria Maddalena dove si trova l’Antiquarium, il museo archeologico, e l’info point, da dove ci si imbarca per l’Isola Comacina.

Giunti dopo pochi minuti di navigazione sull’isola, si possono intraprendere diversi sentieri che consentono di esplorare a piedi la piccola isola. C’è il percorso che costeggia le “case razionaliste degli artisti” e quello con “vista su Ossuccio”, in ogni caso però meta ultima del cammino (breve) è la chiesa di San Giovanni con le sue rovine altomedievali, situata sulla punta settentrionale dell’isola.


3. SACRO MONTE DI OSSUCCIO

Via al Santuario, 22010 Tremezzina, Ossuccio

Dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2003,il Sacro Monte è un panoramico percorso (tutto in salita) che si snoda lungo il crinale boscoso che sovrasta l’abitato di Ossuccio. I Sacri Monti hanno grande diffusione nel Nord Italia a partire dal XIII secolo, si tratta di complessi devozionali di tipo religioso che vogliono offrire una via più sicura ai pellegrinaggi in Terrasanta, una riproduzione della “via del Calvario” attraverso l’allestimento di cappelle stazionali.

A Ossuccio le cappelle sono 14 edifici in muratura decorati con sculture ed affreschi di gusto barocco raffiguranti i misteri del Santo Rosario. Le statue sono spesso a “grandezza naturale” e hanno pose teatrali per favorire la partecipazione diretta dei fedeli ai misteri religiosi. Il percorso ascensionale dei pellegrini termina al Santuario della Beata Vergine del Soccorso, cinquecentesco edificio arroccato sulle pendici della montagna.


4. VILLA DEL BALBIANELLO A LENNO

Via Guido Monzino, 1,Tremezzina

Spesso scelta per la scenografica posizione panoramica come set cinematografico ( 007 e Star Wars), la Settecentesca villa si trova sulla punta del dosso di Lavedo e si contraddistingue per l’incantevole loggia Durini che incornicia vedute lacustri mozzafiato. Voluta dal Cardinal Durini, letterato e mecenate, ebbe il suo ultimo proprietario in Guido Monzino, imprenditore – viaggiatore che la donò al FAI nel 1988. All’interno oggi si conservano luoghi di vita quotidiana e ambienti che custodiscono il ricordo delle imprese avventurose del Monzino: dalla biblioteca al Museo delle spedizioni.

Un giardino romantico circonda la villa: l’affaccio sul lago è dominato da un lato dall’imponente mole di Leccio, dall’altro dagli alti cipressi che delimitano l’approdo privato: la Darsena. Un luogo davvero suggestivo, raggiungibile solo a piedi ( dalla vicina Lenno – circa 1 km) o in barca (taxi boat dal lido di Lenno).


5. VILLA CARLOTTA A TREMEZZINA

Via Regina 2, Tremezzina

Prende il nome da Carlotta, la principessa a cui fu regalata come dono di nozze, ed è senza dubbio la più celebre tra le ville del Lario. Edificata a fine Seicento è un gioiello architettonico ma non solo: ospita un’importante collezione di sculture e dipinti tra cui opere di Canova e Hayez (L’ultimo bacio di Romeo e Giulietta) ed è circondata da un meraviglioso giardino botanico.

Il giardino è famoso in tutto il mondo per le spettacolari fioriture effimere di azalee e rododendri ma in realtà il parco conserva la sua bellezza tutto l’anno, ricco com’è di specie botaniche variegate: dalle tante specie di rose, le camelie e i tunnel di agrumi che compongono con fontane e siepi di bosso il parco all’italiana fino alle ricostruzioni esotiche come la Valle delle Felci e il giardino di bambù destinati a stupire gli ospiti della villa.


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